La vaccinazione antinfluenzale nel paziente fragile anziano
La vaccinazione antinfluenzale nel paziente fragile anziano
Dott.ssa Velia Cassano, Prof.ssa Angela Sciacqua
Cattedra di Geriatria – Università Magna Graecia di Catanzaro
Nei paesi industrializzati, l’influenza rappresenta la terza causa di morte per malattie infettive; solo in Italia, l’influenza e le complicanze ad essa associate, causano ogni anno circa 8000 decessi (1). I decessi associati ad infezione da virus influenzale sono molto variabili a seconda del paese e della stagionalità. I fattori che influenzano tale variabilità possono includere la copertura vaccinale, corrispondenza tra virus circolanti e virus inclusi nel vaccino stagionale, temperatura ambientale ed i dati demografici della popolazione come la proporzione di individui anziani e/o con malattie croniche (2).
Nonostante la fascia di età più colpita dal virus influenzale sia quella tra gli 0-14 anni, è stato osservato che il rischio e le complicanze ad esso associate è molto più elevato nei soggetti di età ≥ 65 anni, rispetto che altri gruppi di età. Infatti, il 50-70% dei ricoveri per influenza coinvolge pazienti anziani, in particolare, i grandi anziani, cioè i soggetti con più di 85 anni, presentano un tasso di ospedalizzazione da 2 a 6 volte maggiore rispetto i pazienti tra i 65 e 74 anni (1).
Nelle persone anziane, l’influenza può aumentare il rischio di ictus di 2-3 volte, polmonite, infarto del miocardio, complicanze correlate al diabete, soprattutto nel periodo immediatamente successivo all’episodio influenzale, inoltre può provocare un declino a lungo termine delle principali funzioni fisiche (3-6). In particolare, gli anziani fragili con multimorbilità e disabilità, e quelli che vivono in strutture residenziali, hanno molte più probabilità di essere infettati e di avere un tasso di mortalità più elevato rispetto alla popolazione generale (7).
Dato l’alto rischio di complicanze gravi correlate all’influenza, i soggetti anziani sono spesso inclusi nei gruppi a più alta priorità per la vaccinazione annuale. Pertanto, insieme all’esercizio fisico e a una dieta sana, l’immunizzazione è considerata uno dei pilastri per promuovere e mantenere un invecchiamento sano.
Nei soggetti di età ≥ 65 anni, la vaccinazione antinfluenzale riduce l’insorgenza dell’influenza del 60 % e l’insorgenza di malattie simil-influenzali del 40 %. Inoltre, la vaccinazione antinfluenzale riduce i ricoveri per polmonite del 9-12% e ha un impatto sulla sopravvivenza riducendo la mortalità complessiva del 5% negli individui vaccinati più anziani (7,8).
Tuttavia le coperture vaccinali rimangono al di sotto della soglia minima raccomandata dal ministero (75%): nella stagione 2022/2023 la percentuale di soggetti al di sopra dei 65 anni che si è sottoposta a vaccinazione antinfluenzale è risultata pari al 56.7% e nello specifico in Calabria è stata pari al 62.1% (9).
Esistono diversi vaccini antinfluenzali specificamente rivolti alla popolazione anziana.
Tra questi esiste il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio (HD-IIV), un vaccino split quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B contenente 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia. Secondo uno studio pubblicato sul New England, è risultato essere più efficace del 24% rispetto al vaccino a dosaggio standard nel proteggere dall’influenza e dalle complicanze ad essa associata i soggetti di età ≥ 65 anni (10). Questi dati sono stati confermati in una metanalisi di studi condotti su 45 milioni di pazienti sottoposti a vaccinazione a dosaggio standard o alto dosaggio, in 12 stagioni influenzali. Questo vaccino ha dimostrato maggiore protezione, rispetto al vaccino a dose standard, contro i ricoveri correlati ad influenza, nonché ricoveri correlati a polmoniti, ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari ed ospedalizzazione per tutte le cause. Inoltre, questa metanalisi includeva un’analisi per sottogruppi di età ed è stato dimostrato che il vaccino HD-IIV forniva una migliore protezione rispetto al vaccino SD-IIV nei pazienti tra i 65-74 anni e quelli ≥75, e riduceva le ospedalizzazioni e le visite in pronto soccorso nei pazienti di età ≥ 75 anni e ≥ 85 anni (11).
Inoltre, in uno studio comparativo randomizzato e controllato in 823 residenze per anziani, nella stagione influenzale 2013/2014 condotto su 92.269 residenti, di cui 53.008 lungo-degenti di ≥65 anni, il vaccino ad alto dosaggio ha comportato un 20,9% di riduzione dei ricoveri ospedalieri per polmonite ed un 12,7% di riduzione dei ricoveri ospedalieri per malattia respiratoria nei residenti vaccinati con vaccino ad alto dosaggio in confronto a quelli vaccinati con dose standard (12).
Rivolgendo uno sguardo alla Calabria, il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, in conformità alla Circolare Ministeriale del 21 Aprile 2023 avente in oggetto “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024”, ha posto particolare attenzione per quanto riguarda le vaccinazione degli over 65 in relazione all’utilizzo dei vaccini potenziati (adiuvato VIQa e alto dosaggio VIQhd). Nella circolare, infatti, la Regione Calabria invita a dare la priorità ai vaccini potenziati, quindi vaccino quadrivalente ad alto dosaggio e vaccino quadrivalente adiuvato, per le fasce di età superiore ai 60 anni e superiore ai 65 anni (13).
In conclusione, è fondamentale implementare la strategia per migliorare la copertura vaccinale in particolar modo nei pazienti anziani maggiormente a rischio di insorgenza di complicanze, e soprattutto è necessario applicare il concetto di appropriatezza vaccinale, vale a dire la scelta del vaccino più adatto alla persona destinataria, valutandone lo stato di salute e lo stato funzionale.
Bibliografia
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https://www.policlinico.mi.it/news/2020-10-29/1857/influenza-gli-anziani-sono-piu-a-rischio-ecco-perche-e-importante-vaccinarsi.
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Rosano A, Bella A, Gesualdo F, et al. Investigating the impact of influenza on excess mortality in all ages in Italy during recent seasons (2013/14-2016/17 seasons). Int J Infect Dis 2019;88:127-34.
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Warren-Gash C, Blackburn R, Whitaker H, et al. Laboratory-confirmed respiratory infections as triggers for acute myocardial infarction and stroke: a self-controlled case series analysis of national linked datasets from Scotland. Eur Respir J. 2018 Mar 29;51(3):1701794.
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Barker WH, Borisute H, Cox C. A study of the impact of influenza on the functional status of frail older people. Arch Intern Med. 1998 Mar 23;158(6):645-50.
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Kubale J, Kuan G, Gresh L, et al. Individual-Level Association of Influenza Infection with Subsequent Pneumonia: A Case-Control And Prospective Cohort Study. Clin Infect Dis. 2020 Jul 27.
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WHO Background paper on influenza vaccines and immunization. SAGE Meeting 2012; Geneve, Switzerland; 2012.
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https://www.salute.gov.it/portale/influenza/dettaglioContenutiInfluenza.jsp?
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Circolare Regione Calabria “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024”.