La vaccinazione dTpa negli adulti
LA VACCINAZIONE dTpa NEGLI ADULTI- Strategie per il miglioramento delle coperture vaccinali
Sandro Giuffrida
Direttore Dipartimento di Prevenzione- ASP di Reggio Calabria
La vaccinazione dTpa nell’adulto è una vaccinazione negletta. I dati disponibili sono insufficienti per valutare con certezza le attuali coperture vaccinali delle vaccinazioni in genere dell’adulto che, tuttavia, attraverso indagini basate su interviste specifiche effettuate nel tempo (Passi e Passi d’argento) risultano molto basse. Pertanto tutte le iniziative atte a migliorare le coperture vaccinali in questa fascia d’età devono essere messe in pratica.
La strategia migliore per assicurare l’adesione vaccinale dell’adulto/anziano è quella che potremmo definire “abitudine alla vaccinazione” cioè l’attivazione di un percorso vaccinale che cominci alla nascita, prosegua nell’infanzia e nell’adolescenza e continui nell’età adulta e nella senescenza attraverso l’attivazione di un diario/libretto vaccinale cartaceo o, ancor meglio, informatico che individui i vari appuntamenti vaccinali e permetta anche di inviare appositi promemoria. Purtroppo questa procedura è resa difficile dalla quasi inesistenza di un’anagrafe vaccinale informatizzata (AVI) degli adulti che, invece, dovrebbe essere prontamente allestita consentendone l’accesso sia agli Operatori dei centri Vaccinali che ai MMG. Questi ultimi hanno già un ruolo rilevante nella vaccinazione antinfluenzale ma, nell’interesse della popolazione, dovranno acquisirlo anche nelle altre vaccinazioni dell’adulto.
A tale AVI potrebbe essere collegata una Applicazione da scaricare tramite cellulare che permetta all’adulto di verificare il proprio stato vaccinale e ricevere SMS che ricordino periodicamente i successivi appuntamenti vaccinali.
L’avvio di questa procedura renderebbe l’avente diritto alla vaccinazione autonomo e responsabile con qualche dubbio per i più anziani che potrebbero avere scarsa dimestichezza con gli strumenti informatici. Anche in questo caso un ruolo importante potrebbe essere rivestito dai medici di famiglia.
I MMG dovrebbero essere pienamente coinvolti sia nella promozione delle vaccinazioni, laddove le stesse venissero effettuate nei centri Vaccinali, sia nella esecuzione diretta della vaccinazioni presso il proprio ambulatorio, sia nella individuazione dei soggetti a rischio ( diabetici, cardiopatici, affetti da patologie polmonari o renali o ematologiche o reumatologiche o oncologiche etc. ) che rappresentano, insieme ai soggetti vaccinabili per età anagrafica, una larghissima fascia di popolazione attualmente quasi completamente priva di vaccinazioni adeguate.
Il tutto potrebbe essere realizzato attraverso un’estensione del software gestionale del MMG che contempli gli appuntamenti vaccinali per età e condizioni di rischio, preferibilmente collegato all’AVI dell’adulto. In questo modo Il MMG, anche per il rapporto di fiducia che instaura con il proprio assistito/paziente, diventerebbe il principale ed efficace punto di riferimento per la vaccinazione dell’adulto/anziano.
Nell’attesa che il sistema suddetto venga realizzato un ruolo fondamentale può essere rappresentato dalla cosiddetta “chiamata attiva” da parte dei centri vaccinali che, disponendo di elenchi anagrafici ricavati dai vari sistemi interni all’Azienda Sanitaria, possono invitare alla vaccinazione, convocando attraverso l’invio di inviti scritti, gli aventi diritto per età anagrafica. Il vigente calendario nazionale prevede, p.e., l’effettuazione delle vaccinazioni anti-pneumococciche ed anti-zoster alla coorte dei 65enni così come la vaccinazione anti-dtp agli adulti ogni 10 anni. Nella esperienza maturata presso l’ASP di Reggio Calabria negli anni precedenti tale procedura ha consentito di raggiungere una copertura vaccinale per i tre vaccini sopracitati, spesso somministrati in doppia combinazione tra loro, superiore al 30% cui si è aggiunto un’ulteriore 10% di copertura per la vaccinazione anti-pneumococcica attraverso il supporto della vaccinazione diretta del MMG (1,2) che ha, però effettuato solo l’anti-pneumococcica spesso associandola alla vaccinazione anti-influenzale. Invece i MMG non hanno ancora avuto un ruolo determinante nelle vaccinazioni anti-herpes zoster ed anti-difterite-tetano-pertosse a causa rispettivamente della scarsa maneggevolezza presso gli ambulatori di medicina generale del vaccino anti-zoster vivo attenuato (superata dal nuovo vaccino anti-zoster inattivato ora disponibile) e la scarsa percezione della necessità di assicurare il richiamo decennale anti-dtp.
Infine, onde evitare che il paziente venga raggiunto da informazioni contrastanti tra loro e si rivolga a canali informativi assolutamente non pertinenti, è indispensabile il coinvolgimento attivo nella promozione delle vaccinazioni dell’adulto di tutti gli Operatori Sanitari (medici specialisti di ogni branca, farmacisti, biologi, infermieri professionali, assistenti sanitari) che dovrebbero diffondere un messaggio univoco con la finalità di stimolare l’adesione alle vaccinazioni.
A tale scopo sarebbe opportuno avviare un percorso formativo/ informativo ampio e continuo che coinvolga tutti gli operatori sanitari.
Bibliografia:
- Fiona Ecarnot , Roberto Bernabei , Giovanni Gabutti Sandro Giuffrida , Jean-Pierre Michel , Giovanni Rezza , Stefania Maggi Aging Clin Exp Res 2019 Mar;31(3):301-307. doi: 10.1007/s40520-019-01154-1. Epub 2019 Feb 25.Adult vaccination as the cornerstone of successful ageing: the case of herpes zoster vaccination. A European Interdisciplinary Council on Ageing (EICA) expert focus group
- Sandro Giuffrida – Calabria: a successful experience implementing Herpes Zoster vaccination strategies. Article in Aging – Clinical and Experimental Research 31(1):1-3 · February 2019 DOI: 10.1007/s40520-019-01145-2